Dopo la Toscana, Venezia: #ItalianHiddenBeauties non si ferma e arriva alla sua settima tappa con Marco Gaggio, aka @neumarc. Molti gli scorci del capoluogo veneto catturati da Marco, che ha anche avuto l’occasione di fare un salto sulle Dolomiti, piacevole fuoriprogramma del suo turno della staffetta. Ecco le sue impressioni sullo zaino Alpha!
Venezia è stata la bellezza da scoprire nel tuo turno della staffetta: cosa ha catturato la tua attenzione?
Venezia è una delle città più conosciute e fotografate al mondo: ho cercato di trovare quella più autentica e vera, quella silenziosa e senza i “campi” invasi dai turisti. Per questo la mia attenzione è andata alle prime luci del mattino, magiche e così poetiche da mostrare la città e la sua architettura nel momento migliore; e a quelle della notte, dove i pochi lampioni e qualche finestra accesa illuminano tenuemente le calli silenziose dove ancora si possono sentire i passi di chi si attarda a tornare a casa. Oltre a Venezia ho avuto però il piacere di scattare anche sulle Dolomiti, località non prevista all’inizio del mio turno ma che mi ha permesso di catturare dei paesaggi davvero fantastici.
Come ti sei avvicinato al mondo della fotografia e cosa rappresenta per te?
Dopo un approccio molto giovanile alla fotografia ancora analogica, mi sono riavvicinato alla fotografia attraverso lo smartphone e Instagram. All’inizio è stato un gioco, ma si è ben presto trasformato in una vera propria passione. La fotografia è un’arte, e come tale coinvolge tutti i sensi al fine della creazione di un’immagine. Questa sensazione è bellissima, perché amplifica la percezione del mondo esterno, mentre il cervello ne coordina tutti gli input. Il risultato è un’energia incredibile e un senso di libertà che solo la fotografia riesce a infondere.
Sui social utilizzi il nickname “neumarc”: da dove nasce questa scelta?
Quando ho aperto il mio account su Instagram ero da poco tornato da un viaggio a Berlino. Il fascino della metropoli, la sua energia e la gente mi avevano ispirato a tal punto da farmi sentire quasi “rinato” e con negli occhi una nuova creatività. Ѐ così che decisi di usare il termine tedesco “neu” nuovo, prima del mio nome, Marco.
Passiamo allo zaino, protagonista della staffetta: cosa ti ha maggiormente colpito dei prodotti Alpha che hai avuto modo di provare?
Sono molte le cose che mi hanno colpito di questi prodotti. Tra le prime sicuramente la maneggevolezza e le dimensioni dei corpi macchina, robusti e pratici allo stesso tempo con un’impugnatura così comoda. Le lenti sono sicuramente il punto forte. Una più bella dell’altra, hanno tutte una resa d’immagine così morbida e la luce viene catturata in maniera così “onirica”. Ho amato in particolarmente l’85 mm, con quell’effetto bokeh che fa sembrare le immagini quasi un dipinto. Infine la stabilizzazione dell’immagine. Non ho mai trovato una macchina così stabile anche in condizioni estreme di luce bassa e mancanza di treppiede. Ѐ davvero una qualità determinante per alcuni generi di scatti.
Infine, come si adattano le macchine Alpha al tuo stile fotografico?
Come dicevo poc’anzi, sicuramente la possibilità di scattare in situazioni estreme di bassa luce o notturno senza treppiede fanno sì che queste macchine si adattino alle mie esigenze di fotografo che ama viaggiare leggero. Con poco peso sulle spalle mi sento più energetico e posso sfogare la mia creatività concentrandomi solo alla ricerca dello scatto perfetto. Per esempio trovo che l’abbinata A7RII e G Master 24-70mm possano sufficientemente coprire quasi tutte le diverse esigenze fotografiche, dallo scatto di panorama a quello di ritratto o dettaglio. Ciò permette davvero di viaggiare e spostarsi leggeri con poca attrezzatura e ottenere egualmente risultati di alta qualità.
Prossima tappa sarà la Lombardia con Laura La Monaca (@dailybreakfast), fotografa e food stylist per diversi magazine e aziende.
